Pathos su arpa II

Pathos su arpa II

 

Presentazione di Luigi Ruggeri

 

 

Scrivevo nella precedente pubblicazione “Pathos su arpa ...” che il mondo poetico di Carmela Nastro per Sua stessa ammissione, ha molte somiglianze con quello di Saffo, e che come questi, Ella si rifugia nella poesia che è canto d’amore intimistico attento all’interiorità.

Pare quasi possedere la grazia di Saffo nel vergare le Sue liriche con un profondo significato religioso che, a mio avviso, si legano sempre ad una grande varietà di temi e di moduli espressivi corroborati da una particolarissima struttura, che segue sempre e in ogni caso un relativo e necessario percorso formale.

Così come i principali temi della poesia saffica sono gli amori, i dolori (quelli del tìaso), per Carmela Nastro si registra e si rileva la passione che Ella prova con profonda commozione davanti alla bellezza.

L’eleganza, la grazia e la leggiadria sono il segno tangibile di una “presenza arcana”, di una “divinità” che si fa corpo attraverso la fase orante della Sua poesia, per uscire dal cerchio del proprio io, e rivolgersi così al lettore attento, avvertito e affidabile.

Per la Nastro l’amore ha un ruolo determinante nella vita; perciò per Lei come per Saffo è prevalentemente poesia d’amore.

A tal proposito, mi pare opportuno precisare che nella Sua poesia si fonde mirabilmente il sentimento del “religioso” con quello d’”amore”.

Ogni composizione presenta infatti, forte il rapporto di complicità con la divinità rafforzata da una poesia in cui la parola rispetta gli schemi convenzionali e le tradizionali immagini poetiche, correlate alla Sua esperienza individuale, per esprimere sentimenti originali.

Ella ci dimostra così, come l’uso della consuetudine letteraria non sia un ostacolo, ma anzi ne favorisce le espressioni che si arricchiscono di nuovi contenuti.

È risaputo che con Saffo, per la prima volta nella storia della letteratura, si concretizza la rappresentazione dell’erotismo femminile, cioè“saffico”, semplice espressione di quell’eros che ai tempi della cultura greca era vissuto legittimamente e normalmente.

Anche per Carmela Nastro, l’amore è la tematica principale della sua poesia che riesce a celebrare con schiettezza, senza veli e ritrosie, il più potente dei sentimenti umani che esalta nei componimenti in un modo, che definirei “nuovo”, e originale.

L’amore non è solo un’ineffabile sentimento, ma una forza violenta ed ineluttabile che sconvolge l’anima e il cuore di chi si innamora e si rassegna al fantasmagorico intreccio di gioie e di dolori che esso procura e genera.

Ma non c’è spazio in questa raccolta solo per la poesia classica. V’è anche una “poesia lirica amorosa”, mai banale, che non si riassume soltanto nell’esplicitarsi della passione, ma nel vedere come essa riesca a intrigare il linguaggio. Come se, alla fine, a contare fosse la parola più che l’esperienza che la determina.

Trapela dal tessuto poetico, anche un velato accenno di romanticismo, in cui un posto di primo piano occupa il sentimento. Sentimento che è passione, libertà, in sostanza: l’espressione più coinvolgente del poeta.

Un amore che è nobile e che trionfa nel sogno, dove esso è libero da tutti i limiti terreni.

Mi pare opportuno infine sottolineare come in questa raccolta sia presente in maniera soffusa, mai gridata o proclamata, tutta la bellezza della gioia in Dio.

Tutto il nostro essere è fatto per la gioia perché “Non si può trovare uno che non voglia essere felice” (S. Agostino), perché la gioia è richiesta dalla natura stessa dell’uomo, ed è un suo bisogno, è un suo diritto.

“La gioia è causata dall’amore” (S. Tommaso d’Aquino). Gioia e amore infatti camminano insieme e chi non ama non può essere gioioso. Gioia e amore dunque sono due termini che si richiamano sempre.

Su questa strada credo che Carmela Nastro abbia ancora molto da dire e i Suoi “canti” oggi si uniscono a quelli di altri autori prestigiosi per proclamare il valore d’un amore destinato mai a morire e ad essere realtà insopprimibile.

Luigi Ruggeri

Presentazione di Luigi Ruggeri

 

 

Il mondo poetico di Carmela Nastro per Sua stessa confessione, h